Nel silenzio quasi assoluto dei media (ad eccezion fatta dei pochi quotidiani locali) è stata fatta un'operazione, nel 2011 (nell'approssimarsi del 150° anniversario dell'unità d'Italia), che ha a dir poco del grottesco: spesi circa 80.000 euro per erigere un monumento nientepopodimeno che al signor Giuseppe Garibaldi. Dico io, nel periodo storico in cui si scoprono tutti gli orrori perpetrati da una parte nel nostro paese (il nord) ai danni dell'altra parte (il sud) al momento della famosa e tanto decantata unità d'Italia, quando cioè la penisola italica viaggiava, allora si, a due velocità, con il nord povero e arretrato ed un ricco e prospero Regno delle Due Sicilie che sfornava primati in tutti i campi, da quello del lavoro a quello dei diritti civili, da quello tecnologico a quello dell'arte. Come si fa, come si può essere talmente ignoranti da non capire che se il nostro amato meridione versa in condizioni così pietose rispetto al resto del paese tal situazione è da addebitare indubbiamente a fattori storici e politici verificatisi proprio in quel particolare frangente storico che è stata l'unità (forzata) del nostro paese. L'unità di questo paese è stato il più tragico avvenimento che hanno pagato e che ancora pagano le popolazioni meridionali. Ieri derubate e vessate, oggi colonia costretta a lavorare per il nord e a consumare i prodotti delle loro ricche industrie. Eppure c'è, ancora oggi, chi innalza una statua ad un criminale di guerra quale è stato Giuseppe Garibaldi, a cui mozzarono le orecchie in america latina perchè assiduo ladro di cavalli.
